
Scoprire il bosco: scoprire se stessi
Intervista a Angelo D’Angelo 
Cosa fai? Chi sei?
Aiuto le persone a realizzare i loro progetti di vita, mantenendo equilibrio nelle diverse aree della vita.
Lo faccio con esperienze di crescita personale nel Bosco e non in anonime sale di hotel.
Come ti muovi nel tuo lavoro? Ti attieni a dei modelli specifici?
Ho un modello per aiutare le persone a pianificare il proprio progetto.
Ho un percorso per aiutare le persone a mantenere la disciplina necessaria per raggiungere gli obiettivi del loro progetto.
In cosa differisce il tuo modello di lavoro dagli altri?
In due cose:
- il mio modello è orientato sia al risultato, sia al benessere della persona (raggiungere gli obiettivi mantenendo l’equilibrio);
- utilizzo come “palestra” il Bosco.
Come mai hai scelto il BOSCO come luogo fisico e mentale nel tuo lavoro?
È il luogo dove riusciamo naturalmente a rilassarci di più e aprirci all’esplorazione di noi stessi.
È il luogo dove possiamo vivere concretamente delle sfide e imparare dall’esperienza invece che accumulare nozioni teoriche.
Che ruolo hanno la natura e il bosco nello specifico, nell’analisi del proprio percorso di realizzazione?
Il Bosco è la sorgente che mi aiuta a riconnettermi a me stesso e a perseguire i miei veri scopi.
Qual è la tua visione del sistema vita e al contempo, come agisce su di essa il tuo metodo?
La visione è semplice: fai quello che ti fa stare bene e che dà senso alla tua vita.
Solitamente questo coincide con l’esprimere il meglio di sé per ogni ruolo che viviamo.
Da dove parte il tuo cambiamento per l’autorealizzazione? Come ti senti oggi?
Mi sento in crescita.
Il cambiamento parte dalla voglia di essere di beneficio per le persone che incontro sul mio cammino.
Chi sono per lo più le persone che arrivano da te per essere aiutate o guidate? Sono giovani, adulti, donne, uomini?
Sono donne (90%) tra i 35 e i 60 anni che stanno cambiando il loro stato di consapevolezza.
Il progetto su cui lavorano è una manifestazione del loro cambiamento.
Cos’è secondo te che rende più difficile il cambiamento per una persona?
L’abitudine a fare le cose in un certo modo.
La paura di affrontare la tenebra prima di arrivare alla luce.
Il giudizio degli altri e quello proprio.
Il rapporto conflittuale che rilevi nella maggior parte delle persone, risiede più nella percezione del corpo o nelle sovrastrutture mentali?
Nella maggior parte dei casi noto che il conflitto si lega alle Sovrastrutture mentali.
C’è una cosa che sostieni (un concetto) che sconvolge di più le persone che si rivolgono a te?
Puoi vivere il Bosco anche quando sei in città.
Qual è la citazione che rispecchia di più la tua visione per il cambiamento?
Non fare ciò che ami. Ama ciò che fai.
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