Naturopatia: responsabilità e realizzazione di sé

 In Vie della Felicità

Intervista a Rudy Lanza

 

Chi sei nella tua vita professionale? Di cosa ti occupi?

Mio padre fu il fondatore dell’Agopuntura in Italia e fondò la prima scuola di questa disciplina nel 1968.

Mi appassionai da ragazzo alle Medicine non convenzionali. A soli 27 anni organizzai il 1° Congresso mondiale di Agopuntura. Dopo aver conseguito il Diploma di Agopuntura, mi laureai e poi mi diplomai in 3 scuole di Naturopatia in Francia.

Dal 1987, anno in cui portai la Naturopatia in Italia attraverso l’iter formativo certificato dalla massima organizzazione europea (Reformed) riconosciuta dal Parlamento europeo, oltre all’insegnamento mi sono sempre dedicato agli aspetti giuridici (riconoscimento della professione) presso le Istituzioni Nazionali, Regionali e Parlamento Europeo.

Opero dalla sua nascita come Presidente della FNNP (www.federnaturopati.org ), organizzazione di tutela dei naturopati italiani.

In cosa consiste il tuo metodo di lavoro, il modello o i modelli che ritieni validi per i percorsi che proponi?

L’Istituto Rudy Lanza – Alta Formazione in Naturopatia Applicata – è l’unico che ha ottenuto riconoscimenti internazionali i quali consentono ai diplomati di esercitare in alcuni paesi europei.

La nostra sede centrale è stata scelta appositamente non in una grande città fonte di inquinamento, bensì a 40 km da Torino, in Val Pellice, zona incontaminata nel verde, con a fianco il B&B Blu Lavanda per studenti : così abbiamo creato  il primo College italiano di Naturopatia.

La nostra biblioteca contiene circa 2000 tesi di Naturopatia e una biblioteca di 1200 volumi italiani e stranieri.

I nostri docenti sono esclusivamente naturopati professionisti e non soggetti prestati da altre professioni. L’Istituto è l’unico ad organizzare le esercitazioni pratiche con 1 iridoscopio ogni 3 allievi in aula.

L’Istituto è rappresentante l’Italia presso UEN (Union Europeénne de Naturopathie – Bruxelles).

In cosa differisce dagli altri?

Ho avuto la possibilità e la fortuna, dopo la laurea in Italia, di diplomarmi in scuole triennali di Naturopatia in Francia.

Questo mi ha permesso di fondare nel 1987 la Naturopatia in Italia. Prima di tale data questo termine era sconosciuto e le persone si affidavano alla Medicina cosiddetta popolare.

Il metodo che pratico e insegno presso la mia scuola differisce da altri perché distingue la Naturopatia classica, tradizionale da contenitori di tutto l’universo alternativo, new age, esoterico, pseudo-medico, pseudo-psicologico ed è esclusivamente pratico, in quanto istituto professionalizzante nel settore.

La Naturopatia come può essere di sostegno nel percorso di realizzazione? Nell’autoregolazione dell’organismo c’è qualcosa di specifico che spesso disimpariamo e che può invece essere la bussola per un certo equilibrio?

Naturopatia deriva dall’inglese “Nature path” che tradotto significa “via della natura”.

Il naturopata, come lo intendo, non è soltanto colui o colei che consiglia fitointegratori, che analizza il terreno costituzionale anche con l’Iridologia, ma ha come compito responsabilizzare la persona ad intraprendere un nuovo modello di vita lasciando spazio a nuove esperienze con una visione etico-ecologica del mondo.

L’essere umano ha il dovere di rispettare la Natura e dialogare con essa. Purtroppo, la tendenza odierna è quella di dominare la Natura e questo ci conduce ad un maggiore squilibrio.

Nell’autoregolazione dobbiamo imparare il concetto di “cultura del vitalismo”. L’energia vitale, che si esprime in mille modi, è il fondamento dell’esistenza umana.

Qual è la tua visione del sistema vita e al contempo, come agisce su di essa il tuo metodo?

Spesso siamo sommersi da situazioni negative da affrontare: problemi di salute, di lavoro, di denaro, cambiamenti di vita, separazioni, lutti, ecc.

La mia visione del mondo tende ad avvicinarsi al modello degli antichi taoisti: la ricerca dell’armonia, dell’equilibrio a livello fisico, emozionale, spirituale, con l’ambiente che mi circonda.

Come ti senti oggi nella tua vita professionale? Da dove parte il tuo cambiamento per l’autorealizzazione?

Sapendo che la piena realizzazione è irraggiungibile, mi accontento sorridendo di quanto ho costruito negli anni. Sembra una contraddizione, ma nel contempo guardando al futuro sento di fare ancora molto soprattutto per le giovani generazioni.

Il mio cambiamento avvenne nel 1985 quando iniziai  praticare la Meditazione trascendentale. I miei obiettivi divennero più chiari e abbandonai molte cose o persone che ritenevo mi avrebbero solo impedito di crescere.

Chi sono per lo più le persone che arrivano da te per essere aiutate? Sono giovani, adulti, donne, uomini?

Le persone che accolgo sono soprattutto donne adulte. Poiché dirigo la Scuola di Naturopatia, chiedono soprattutto informazioni al fine di diventare Naturopati con un programma didattico professionalizzante.

Il sesso femminile è maggiormente interessato a svolgere queste attività (tempo totale o parziale): sono donne per lo più di circa 30-35 anni che hanno sempre avuto questo sogno nel cassetto e a un certo punto vogliono dare una svolta alla loro vita. Sono alla ricerca di un lavoro gratificante dal punto di vista umano.

Quali piccoli consigli, indicazioni, puoi dare a un giovane che ha problemi di concentrazione anche nel focalizzare concretamente il suo futuro lavorativo?

I giovani soffrono spesso di difficoltà di concentrazione a causa di una quantità infinita di messaggi che ricevono dai vari social. Questi fattori distraenti impediscono loro di focalizzarsi su obiettivi a breve e a lunga scadenza.

A loro consiglio di praticare tecniche di meditazione, Yoga, Qi Gong, Tai Chi, di spegnere il cellulare per 3 ore al dì, di avvicinarsi ad un’alimentazione sana. E ovviamente suggerisco fitointegratori specifici per coadiuvare le funzioni fisiologiche a livello cognitivo.

Il rapporto conflittuale che rilevi nella maggior parte delle persone, risiede più nella percezione del corpo o nelle sovrastrutture mentali?

Le persone vivono la conflittualità in senso olistico: le dissonanze sono avvertite a livello fisico (somatizzazioni), a livello mentale (ansia e depressione a volte latenti) e spirituale (assenza di valori, inutilità dell’esistere).

La società oggi è talmente complessa e l’essere umano ha difficoltà a percepirla come “espressione naturale delle cose” per cui l’intera “entità uomo” vive l’angoscia di questo momento storico disumanizzante e soprattutto in overdose di Ambiguità.

Qual è la cosa che sostieni e che sconvolge di più le persone che si rivolgono a te?

Ciò che sconvolge maggiormente le persone è il disagio che provano quando si ricevono messaggi da più fonti (scuola, social, famiglia, istituzioni, ecc.).

Queste informazioni si accavallano, si contraddicono. E come capire quali sono le vere “fake news” dalle false? I giovani soprattutto non hanno più punti di riferimento e sono così facilmente manipolabili.

Cosa non vorresti ti venisse chiesto come naturopata?

Vorrei che non mi fosse mai chiesto di risolvere un problema senza impegnarsi in un percorso a volte lungo e di sofferenza. Oggi le persone vivono nella cultura della fretta, della velocità, del riscontro immediato.

Qual è la citazione che rispecchia di più la tua visione per il cambiamento?

Il vero cambiamento non può avvenire su base individuale se non è accompagnato a livello sociale. Sulla mia pagina FB in alto c’è scritto; “Il mondo è pieno di prigionieri che sfottono chi prova a volare”.