
Il mio corpo è mio amico, perché, semplicemente sono io
Intervista a Marco Pellegatta
Se dovessi spiegare in poche righe chi sei nella tua vita professionale cosa diresti?
Sono un operatore del benessere. Al mio percorso di formazione con la Naturopatia la vita mi ha permesso di integrare conoscenze e tecniche sugli aspetti emozionali e biologici dell’essere umano.
È un percorso in divenire, che mi porta ad avere una visione del benessere e dell’essere umano che muove da prospettive diverse rispetto ai punti di vista più comuni.
Queste competenze e esperienze sono a disposizione di chi incontra il mio cammino.
In cosa consiste il tuo metodo di lavoro, il modello o i modelli che ritieni validi per i percorsi che proponi?
Il mio riferimento è la perfezione della Natura, di cui è parte anche l’essere umano, nelle sue varie forme e espressioni.
Nella Natura c’è tutto, a noi sta osservarla e assecondarla. Una visione analoga a quella che aveva Antoni Gaudì, il grande architetto catalano.
Nella mia attività, accolgo e ascolto la persona che ho davanti a me e valutiamo quali strumenti e conoscenze possono essere di aiuto.
A volte utilizziamo tecniche sul corpo (riflessologia plantare, digitopressione, kinesiologia applicata), altre volte ci affidiamo al potere delle parole (EFT, Logosintesi), altre volte possiamo usare meditazioni e visualizzazioni, o altro ancora.
Con un approccio olistico, ogni tecnica e rimedio agisce indirettamente sulla persona nella sua globalità.
Diresti che il tuo metodo di lavoro differisce dagli altri?
Sono un attento e appassionato osservatore del corpo, che è una delle massime espressioni della Natura, l’espressione fisica dell’essere umano.
Il corpo manifesta ciò che la persona vive, una realtà tanto semplice quanto ignorata.
Un altro aspetto che, forse, mi contraddistingue è che accompagno le persone nel cercare in se stesse risposte e soluzioni.
Più che aggiungere, invito a togliere, a lasciare andare…
Per svolgere il tuo lavoro parti da tanto studio e diversi approcci, ma ti sarà capitato di destare interesse rispetto all’utilizzo dell’Enneagramma.
Di cosa si tratta e perché è così affascinante?
Sì, è capitato spesso. L’Enneagramma è un formidabile strumento di conoscenza. Oggi è utilizzato soprattutto per comprendere i comportamenti.
Le persone con cui ho condiviso queste conoscenze hanno scoperto aspetti di sé che magari non sapevano osservare. E, soprattutto, hanno scoperto cosa muove determinati comportamenti.
Alcuni faticano a riconoscersi, altri hanno una sorta di illuminazione che li porta a un grande amore per se stessi. Ci sono persone che, dopo aver partecipato a un corso, mi dicono di divertirsi un sacco nell’osservare le persone che incontrano, utilizzando le conoscenze dell’Enneagramma.
Qual è la tua visione del sistema vita, come agisce su di essa il tuo metodo?
La vita é qualcosa di meraviglioso che ha anche una componente di mistero, almeno per me.
Non ho alcun titolo (e me ne guardo bene dal farlo) per consigliare agli altri come vivere.
Osservo che le persone hanno talenti e risorse in abbondanza, che spesso non utilizzano. Ciò che condivido con loro è la possibilità di conoscersi e mettere in movimento ciò che ciascuno è.
Chi sono le persone che arrivano da te per essere aiutate? Sono giovani, adulti, donne, uomini?
Nel tempo ho osservato che, più che una classificazione di genere, tra uomini e donne, è questione di parte maschile e femminile, che tutti abbiamo.
Intendo dire che sono più attratte da queste conoscenze e dal benessere naturale le persone che danno spazio alla propria parte femminile, siano esse donne o uomini.
Il lato maschile è meno incline all’accudimento, anche di se stessi.
Cos’è che rende difficile il cambiamento per una persona?
Partiamo dalla constatazione che la mente è pigra, privilegia, per un’economia di sopravvivenza, le situazioni conosciute, la famosa zona di comfort.
Questo ha i suoi vantaggi ma può portare qualche problema.
Il cambiamento è nelle cose, non esiste l’immobilità. Tuttavia, molte persone preferiscono la sofferenza di una presunta immobilità piuttosto che il cambiamento.
Oltre a questo, ognuno di noi ha il proprio sistema di credenze, fantasie, esperienze di vita che formano vari blocchi energetici che condizionano la vita e la sua naturale evoluzione.
Qual è la cosa che sostieni e che sconvolge di più le persone che si rivolgono a te?
Per alcuni, accade quando condivido il principio che il corpo fa sempre qualcosa di sensato. Magari con effetti dolorosi e sgradevoli, ma con un senso per la vita.
Oggi è molto diffusa la teoria del corpo impazzito, che si autodistrugge, da combattere come un nemico.
Osservare che il mio corpo è mio amico, perché, semplicemente sono io, è una prospettiva che può essere inizialmente destabilizzante.
Qual è la citazione che rispecchia di più la tua visione per il cambiamento?
Non è importante ciò che ti accade ma ciò che fai con ciò che ti accade.
La vita è una fonte inesauribile di opportunità. Coglierle è il primo passo.
Con la conoscenza facciamo un ulteriore passo avanti.
Ma è l’azione, agire, il passo determinante che mette in moto il cambiamento.
Marco Pellegatta
Naturopata
Operatore EFT e Logosintesi
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