Da dove viene l’ansia? Paure ed egoismi

 In Destinoterapia

Secondo Osho la paura non può essere rimossa ed evitata, non si può mettere un muro tra noi e la paura, perché così non faremmo altro che portarla nei luoghi dellinconscio e comprimerla.

Non si può neppure vivere la paura in maniera enfatica come se fosse la cosa migliore del mondo, sarebbe unassurda esagerazione.

Bisogna comprendere il messaggio della paura, interrogarsi sulla paura sia a livello logico analitico:

Cosa ho paura di perdere? 

Quali sono le influenze della mia famiglia su ciò che mi fa paura?

Ma anche a livello fisico: 

Dove e come si manifesta la paura nel corpo? 

E a livello onirico:

Come si propone la paura nei sogni?

Solo così la paura svanirà.

Ho deciso di iniziare a parlare di ansia, attraverso le riflessioni di Osho sulla paura, perché volevo mettere nero su bianco quanto i meccanismi che innescano la paura e la paura della paura stessa siano sia a volte indicatori buoni altre volte indicatori cattivi. 

La psicologia tradizionale sostiene che alla base dellansia ci sono la paura, il senso di inadeguatezza o il senso di colpa.

La Destinoterapia afferma che mentre il depresso quando non ha la chiarezza rispetto alla propria chiamata reagisce fermandosi e appare quindi immobile e passivo, lansioso reagisce in un altro modo rispetto allo stesso problema, corre in avanti, fa quindi il contrario. E lo fa nel tentativo che questa dinamica lo aiuti senza avere una mappa e delle coordinate.

Anche alla base dellansia c’è mancanza di chiarezza rispetto al proprio scopo.

Lansia è un’accelerazione, tutto accelera: il battito cardiaco, i movimenti gli auto contatti, accelera la mente. 

Possiamo infatti parlare di ansia provando innanzitutto a capovolgere il concetto stesso come pericolo che cerca di minare la felicità.

Pensiamo allansia come un segno di avvertimento per riprendere la strada per il nostro scopo, la nostra chiamata.

Se ci troviamo sul sentiero secondario, spinti da qualcuno o qualcosa, abbiamo iniziato a convincerci che quello era il sentiero giusto anche se sentivamo che non era così. Abbiamo provato a illudere noi stessi, finché non si sono presentati dei disagi. 

Inizialmente pensavamo fosse sfortuna, senza capire che quel disagio era già una risposta al vuoto. 

Il malessere è aumentato e non siamo più stati in grado di contenerlo, abbiamo incontrato gli attacchi di panico, le fobie, lagitazione notturna, abbiamo pensato che era questo il nostro nemico.

Ma non è così, perché i disagi non sono nostri nemici. I disagi sono un ammonimento che vuole significare attenzione stai continuando ad andare contro la tua aspirazione. Hai accettato dei compromessi, ma è ancora possibile cambiare strada”.

Ci possiamo accorgere di trovarci in un periodo di crisi grazie ai sintomi suddetti che ci stanno comunicando che qualcosa forse deve essere raggiunto o trasformato. Impariamo a raccogliere questi messaggi provenienti dai sintomi.

Lansia ci dice bruscamente di non perdere tempo, ma forse abbiamo semplicemente paura di perdere tempo o qualità della vita.

È come se luniverso si rendesse conto che la nostra anima si è fermata, ecco cos’è la spinta necessario a trainare lanima attraverso dei messaggi.

La Destinoterapia quindi fa in modo che si perdano questi sintomi di superficie.

I disturbi ansiosi sono dei messaggi e sono simili ai sintomi del maratoneta.

Lansia è un grido, un messaggio doloroso che dice:

fermati non correre, rallenta, abbassa i giri del motore che va troppo in fretta.

Se soffri di ansia ti devi fermare per poter percepire la voce del destino.

Si lavora sul piano fisico per liberare quei moti di irrequietezza del corpo attraverso la Bioenergetica di Alexander Lowen.

Si va ad agire più profondamente sullinconscio fino ad arrivare in maniera serena a rallentare.

Una delle spinte dalle quali affiora l’ansia e che è quindi riconducibile a una delle cause dellansia, risiede nella preoccupazione di non essere abbastanza altruisti.

Ma dobbiamo toglierci dalla mente che ci possa essere una netta divisione tra altruismo ed egoismo.

Dobbiamo pensare in termini egoistici rispetto al nostro ego, non dobbiamo dimenticarci dell’ego: possiamo scegliere con il nostro egoismo se essere lesivi nei confronti degli altri o meno.

Partendo dal presupposto che egoismo vuol dire concentrarsi sul proprio ego, difendere il proprio ego – ma lego molto spesso è il guscio dentro il quale c’è il nostro nucleo essenziale – possiamo arrivare alla conclusione che è giusto proteggere noi stessi.

Lessere umano è così, geneticamente e spiritualmente.

Tuttavia possiamo rilevare tre tipi di egoismo.

Egoismo Lesivo: per il mio bene faccio male agli altri.

Egoismo Neutro: con il mio egoismo non faccio né bene né male ali altri.

Egoismo Ecologico: il mio bene può aiutare gli altri.

Es: Sono così convinto di essere un bravo terapeuta, mi crogiolo in questo, provo piacere nellessere un bravo terapeuta, però diventare migliore nel mio lavoro può aiutare le persone a stare meglio.

La mia scelta, la scelta che faccio o che ho paura di fare, è collegata a uno dei tre egoismi?

Se la mia scelta riguarda l’egoismo neutro o ecologico avrò meno blocchi inconsci e mi sentirò più libero di andare verso il mio traguardo realizzativo.